L’andamento della somministrazione di lavoro in Italia, dati alla mano

I risultati di una ricerca IPSOS – Istituto di sondaggi tra i più importanti al mondo nel settore delle ricerche di
mercato – realizzata tra ottobre 2021 e aprile 2022, puntano i riflettori sul mondo del lavoro e rispondono a
diverse domande sull’andamento della somministrazione in Italia.


Dalla ricerca, infatti, emerge che per il 78% dei lavoratori in somministrazione le Agenzie per il Lavoro sono il
primo canale da percorrere per la ricerca di un lavoro
, canale che consiglierebbero nel 91% dei casi.
Cresce LinkedIn come canale di ricerca soprattutto tra i giovani (dal 25% del 2018 si passa al 35% di oggi).
Tuttavia, per la popolazione, inviare curriculum alle Aziende rappresenta il canale migliore (57%), seguono le
Agenzie per il lavoro (41%) e il passaparola (35%).


I contratti di lavoro in somministrazione vengono considerati moderni dal 30% delle persone intervistate e
assimilabili al lavoro dipendente (32%). I lavoratori in somministrazione, inoltre, hanno maggiore consapevolezza
dell’equiparabilità del lavoro tramite Agenzia con il lavoro alle dirette dipendenze delle Aziende (50% in crescita
rispetto al 2018).


Chi ha avuto esperienze di somministrazione conferma la crescita dell’occupazione stabile dopo aver avuto un
contratto con un’Agenzia per il lavoro
: in particolare, tra chi si è stabilizzato, circa la metà (il 49%) lo ha fatto
entro i 6 mesi e il 61% è stato assunto a tempo indeterminato dall’Azienda in cui era impiegato tramite l’Agenzia
per il Lavoro.


L’accesso al lavoro tramite Agenzia, inoltre, avviene più velocemente che in passato: entro 6 mesi rispetto agli 8
mesi del 2018. I dati sono in crescita anche per chi viene assunto direttamente dall’Azienda dopo un’esperienza in
somministrazione (37% vs 26% del 2018).


L’espressione “lavoro somministrato” è diventata più familiare anche se resta comunque elevata la quantità di
persone che dichiara di non averne mai sentito parlare. La conoscenza dei meccanismi che regolano il rapporto
tra candidato e Agenzie per il lavoro, infine, resta approssimativa: solo il 30% della popolazione afferma di essere
molto o abbastanza informato.