Quando si raggiunge il limite: Burnout

Investiamo energie e risorse per stare al passo con i ritmi intensi, travolti da richieste pressanti e responsabilità lavorative che non ci permettono di ritagliare un po’ di tempo per noi.
Ascoltare musica, leggere un libro, fare una passeggiata o semplicemente stare seduti sul divano sono attività che non assaporiamo perché non ci rendono produttivi.
Nella nostra mente riecheggia il pensiero di svolgere qualcosa che la società reputa importante e fruttuoso, e se accumulato tutto ciò, può generare una condizione di stress cronico: Burnout.

Introdotto per la prima volta da Herbert Freudenberger nel 1975, coinvolge in prevalenza professioni che comportano un’elevata implicazione relazionale, in modo particolare soggetti impegnati nell’area socio-sanitaria, ma negli anni sono state incluse altre categorie di lavoratori/trici.

La sociopsicologa Christina Maslach – autrice di “Burnout”, ha definito questa condizione “una sindrome di esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale” e ne ha individuato 6 fattori: il carico di lavoro, il controllo che si ha nel proprio lavoro, l’assenza di riconoscimento per il proprio impegno, il grado di collaborazione interno, l’assenza di equità nell’amministrazione delle attività e la sensazione che il proprio operato non abbia valore.
Anche fattori individuali come alcune caratteristiche della personalità (incapacità di lavorare in squadra) e fattori socio-demografici come l’età (nei primi anni di carriera si è più predisposti) possono determinare lo stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale.

L’introduzione di un cambiamento radicale nell’ambiente professionale attraverso una corretta organizzazione aziendale può incidere in maniera significativa. Diverse sono le soluzioni presentate nel corso degli anni, sicuramente la creazione di un’ambiente lavorativo piacevole e stimolante, il dar vita a percorsi di ascolto e supporto psicologico con professionisti esperti e la necessità di frequentare corsi di meditazione per scaricare lo stress e ricaricarsi sono criteri fondamentali per la prevenzione e la cura della sindrome.