Diversity & Inclusion nel mondo del lavoro. Un focus sul settore Fashion

Orientamento sessuale, identità di genere, condizioni di disabilità, etnia, generazione di appartenenza, religione. Ma anche ruolo svolto in azienda, esperienza lavorativa, reddito, origini geografiche. Sono tante le condizioni che possono generare pregiudizi e forme di discriminazioni sui luoghi di lavoro: attivare iniziative che riconoscono, includono e valorizzano la diversità è ormai un impegno a cui nessuna Azienda dovrebbe più sottrarsi. 

In CBS Lavoro da sempre incoraggiamo la pluralità perché crediamo che la diversità è ricchezza: lavoriamo, ogni giorno, per garantire pari opportunità tra generi, evitare forme di discriminazioni legate all’orientamento sessuale, ostacolare ogni forma di pregiudizio legato all’età, alle origini, alle diverse culture dei dipendenti e alle condizioni di disabilità. 

Come spiega Grazia Carfagno – HR Training Manager: “Creare ambienti di lavoro inclusivi, spazi in cui ogni individuo possa sentirsi rispettato, valorizzato e accettato è per noi fondamentale! Si tratta non solo di un approccio eticamente corretto ma anche vitale perché funzionale al benessere di tutti i dipendenti e, dunque, dell’intera Azienda. La Diversity & Inclusion è ormai un argomento diventato centrale proprio perché investe grande importanza per il benessere di lavoratori e lavoratrici, per l’aumento della produttività e delle prestazioni complessive dell’Azienda”. 

L’inclusione di persone con disabilità nel settore Fashion & Luxury 

Nonostante negli ultimi anni il mondo della moda abbia avuto un’importante crescita per quel che concerne la rappresentazione della diversità e l’inclusione di tutti i corpi, resta ancora molto da fare per le Aziende operanti in questo settore nel comprendere la ricchezza che deriva dall’avere team eterogenei e inclusivi: “È fondamentale spiegare alle Aziende – ci dice Barbara Albanesi, Responsabile della divisione Fashion & Luxury, impegnata nella ricerca, selezione e somministrazione di personale appartenente alle categorie protette – l’importanza di assumere risorse con disabilità non solo per soddisfare gli obblighi di legge ed evitare multe ma soprattutto per garantire l’inclusione di tutte e tutti!”

La normativa riguardante il collocamento mirato obbligatorio dei lavoratori con disabilità (ovvero Legge n. 68/99) ha subìto significative modifiche con la Legge 151/2015  (ufficialmente entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2018) che hanno portato all’introduzione dell’obbligo di assunzione di una persona con disabilità al raggiungimento di 15 lavoratori dipendenti ( qui per approfondire). 

Esistono Aziende che alzano un muro di fronte a questo tipo di selezioni – continua Barbara Albanesi – società che partono dal presupposto di dover assumere persone appartenenti alle categorie protette perché lo impone la legge e temono che questi profili potrebbero non essere pienamente in linea con le loro esigenze. La verità invece è tutt’altra: vi sono tantissime risorse perfettamente idonee a svolgere le attività richieste, personalità che possono ricoprire perfettamente il ruolo ricercato, indipendentemente da quella che è la propria condizione di disabilità”.

La ricerca e selezione di profili appartenenti alle categorie protette è in generale un servizio impegnativo e che richiede un po’ di esperienza per via delle particolarità di queste ricerche. Inoltre, bisogna avere una certa delicatezza e sensibilità nelle relazioni e nella gestione dei colloqui con i candidati dato che, in qualche modo, si toccano argomenti complessi ma senza ledere la privacy e quindi senza essere invadenti.

Sono tante le opportunità di lavoro per le categorie protette nel settore della moda: addette/i reception e segreteria, impiegate/i amministrative/i, addette/i ufficio spedizioni estere, ma anche figure più specifiche del settore, come addette/i allo sviluppo prodotto, controllo qualità prodotto finito, modelliste/i e addette/i alla vendita nei negozi.

Tra le skill richieste, la più apprezzata e ricercata è la conoscenza della lingua inglese: “Le lingue straniere sono richieste praticamente sempre, in particolare la conoscenza della lingua inglese. Spesso sono necessarie anche competenze informatiche, ad esempio ci sono profili per i quali serve una buona conoscenza di Excel o di alcuni programmi grafici come CAD o programmi di fotoritocco. Non deve mancare un percorso di studi e una forte passione per l’ambito moda!”

L’industria della moda è in continua evoluzione e l’inclusione – in qualsiasi settore – di persone provenienti da diverse sfere della vita, con diverse condizioni, prospettive e background, è sempre fonte di ricchezza. 

Per tutte le info sulla divisione Fashion & Luxury di CBS Lavoro → fashion.cbslavoro.it