La selezione del personale: cambiamenti storici e prospettive future

In passato le opportunità di lavoro erano sfogliabili esclusivamente nella sezione annunci di diverse testate giornalistiche oppure disponibili nelle bacheche delle università: si consultavano le offerte e si decideva di inviare all’Azienda – via posta o addirittura con la consegna a mano! – il proprio CV per candidarsi. 

Con gli anni ‘90 nasce l’e-recruitment e così, alla carta stampata, va ad aggiungersi il mondo digitale: i job-board ovvero i portali online di annunci di lavoro iniziano a pubblicare le offerte di lavoro e a raccogliere le candidature provenienti dal web. 

Con l’avvento dei social network, tra il 2000 e il 2010, si dà il via al social media recruitment: attraverso piattaforme social quali LinkedIn, Facebook e Instagram, aziende e recruiter si aprono a un pubblico più ampio, acquisiscono e valutano un numero maggiore di candidature, ottimizzano i tempi di ricerca e selezione, abbattono i limiti territoriali e – in alcuni casi – approfondiscono anche la conoscenza dei candidati attraverso la valutazione dei loro profili social (ne abbiamo parlato anche qui). 

 

Come avverrà la selezione del personale nel futuro? 

Sicuramente verranno potenziati gli strumenti di recruiting digitale già esistenti oggi sul mercato, video-colloqui e video-curriculum. Ma c’è anche una possibilità di robotizzazione di parte del processo di selezione di cui abbiamo avuto un assaggio già a partire dal 2017 quando una startup russa ideò il robot Vera, un esempio di intelligenza artificiale per la selezione del personale su larga scala. 

Utilizzata in molte Aziende russe, Vera è stata assunta anche da Ikea nel 2018: una macchina capace di intervistare 1.500 possibili candidati in un solo giorno di lavoro. Ma attenzione: il lavoro che svolge questo robot si limita solo ad una prima fase perché i profili che seleziona vengono successivamente indirizzati a recruiter umani a cui spetta la scelta finale

Come dice lo stesso ideatore Kostarev: “Gli esseri umani rimangono i migliori valutatori ma Vera può aiutare molto il loro lavoro abbattendo i tempi di selezione soprattutto nella fase iniziale, quando devono essere ad esempio esclusi tutti quei candidati che si sono iscritti per una determinata posizione, ma non sono più in cerca di lavoro”.

Una ricerca dello psicologo americano Howard Gardner, inoltre, ha dimostrato che vi sarà un cambio drastico nei processi di selezione del futuro perché l’obiettivo sarà far emergere le potenzialità di ogni persona, al di là di quello che c’è scritto all’interno del curriculum. Secondo la ricerca, l’evoluzione tecnologica e la trasformazione sociale che stiamo vivendo renderanno effimere e temporanee le competenze acquisite fino ad oggi nel mondo del lavoro perché molte delle skill di cui le aziende avranno bisogno in futuro devono ancora essere delineate.